Paestum è situata nei pressi della costa tirrenica sulla strada che collega Agropoli a Battipaglia. La sua popolazione è localizzata principalmente nei quartieri che circondano le antiche rovine Greco-romane, come Santa Venere (a sud, nei pressi della frazione di Licinella), Andreoli (nord) e Torre di Paestum (a ovest, sul mare). La città è dotat anche di una stazione ferroviaria sulla linea Napoli-Salerno-Reggio Calabria. Fondata verso la fine del VII secolo a.C. da coloni provenienti dalla città greca di Sibari, fu originariamente conosciuta come Poseidonia. Al di là di evidenze archeologiche, si sa poco di Paestum nei primi secoli. Testimonianze archeologiche indicano che la città era in espansione con la costruzione di strade, templi e altre caratteristiche di una città in crescita. Conio, architettura e statuette votive attestano tutte i rapporti stretti mantenuti con Metaponto nei secoli VI e V. Ma è solo alla fine del V secolo a.C. che la città è menzionata, quando, secondo Strabone, la città fu conquistata dai Lucani. Dalle testimonianze archeologiche sembra che le due culture, greco e osco, siano state in grado di coesistere e prosperare. Quello che si sa è che più tardi divenne la città romana di
Paestum dal 273 a.C.
Le caratteristiche principali del sito sono oggi i resti di tre grandi templi in stile dorico risalenti alla prima metà del VI secolo a.C. Questi sono stati dedicati a Hera e Atena, anche se sono stati tradizionalmente identificati come una basilica e templi di Nettuno e Cerere, a causa di un’erronea identificazione del XVIII secolo. La città di Paestum si estende su una superficie di circa 120 ettari. Soltanto i 25 ettari che contengono i tre templi principali sono stati scavati. Gli altri 95 ettari si trovano su un terreno privato e non sono stati scavati. La città è circondata da mura difensive che sono ancora in piedi. Le pareti sono di circa 4.750 m di lunghezza, 5 - 7 m di spessore e 15 m di altezza. Posizionati lungo il muro vi sono 24 torri rotonde. Probabilmente inizialmente erano 28, ma alcune torri vennero distrutte durante la costruzione della superstrada nel XVIII secolo che taglia in modo netto il sito in due.
Paestum è anche celebre per le sue tombe dipinte, principalmente appartenenti al periodo lucano, mentre solo una di esse risale al periodo greco. Venne trovata, il 3 giugno 1968, in una piccola necropoli circa 1,5 km a sud delle antiche mura. Il monumento funebre è stato chiamato
Tomba del Tuffatore per via della scena enigmatica, raffigurata sulla lastra di copertura, di un tuffo solitario di un giovane in un flusso di acqua.